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Aizuchi

Cultura > Lingua giapponese

Aizuchi あいづち Cenni d'assenso

Paolo Bianchi voleva raccontare alla signora Matsumoto, la proprietaria di casa, del suo ultimo viaggio.
Non appena terminò la prima frase, Senshū umi he ittara (先週海へ行ったら, quando sono andato al mare la settimana scorsa), la signora Matsumoto aggiunse immediatamente, Ee, ee ええ、ええ、。 (Sì, sì.).

Il signor Bianchi meravigliato di questa improvvisa interruzione provò ad andare avanti dicendo, mizu wa kirē datta n desu ga (水はきれいだったんですが, l'acqua era pulita, ma) e subito la signora Matsumoto, Sō desu ka? そうですか。 Ah, sì?
Il signor Bianchi alzando la voce continuò, hito ga ōzē de (人がおおぜいで, c'erano molte persone) e la signora Matsumoto subito acconsentì dicendo, Sō deshō ne. そうでしょうね。 (Sarà stato così!).
La conversazione continuò in questa maniera per un po', finché il signor Bianchi, esasperato, rinunciò ad andare avanti pensando che il suo giapponese non fosse abbastanza buono e che la signora non volesse più ascoltarlo.

Risposte brevi quali Hai はい, Ee ええ, Un うん, Sō desuka そうですか, Sō deshō ne そうでしょうね, chiamate aizuchi sono adoperate in giapponese per mostrare che l'interlocutore sta effettivamente ascoltando con interesse e vuole che l'altro continui a parlare.
I giapponesi si sentono a disagio se l'ascoltatore rimane in silenzio senza dare cenni d'assenso (aizuchi o utsu, あいづちを打つ). Ciò è molto differente dalla nozione occidentale di come dovrebbe essere una conversazione. Per noi occidentali è buona educazione rimanere in silenzio senza interrompere chi sta parlando.
Inoltre, non bisogna dimenticare che gli aizuchi sono semplicemente dei segnali che significano: "Sto ascoltando il tuo discorso", ma ciò non implica "Sono d'accordo al 100%".

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